Come annotava un anonimo del Seicento “Uomini e giumenti troppo spesso perderebbero la loro vita su questo monte, se non vi fosse questo ricovero”. Qui, quando infuriavano le bufere di neve, come avveniva in tutti gli ospizi alpini, si suonava una campana “per orientare i viaggiatori smarriti e per chiamarli a pietoso rifugio durante la tempesta.”
Oltre a un giaciglio di fortuna, i viandanti potevano trovare anche un piatto caldo e un bicchiere di vino.
La nostra famiglia gestisce questo luogo antico dal 1987, grata di condividere memorie e momenti di serena convivialità da assaporare in un esperienza unica e senza tempo. Cerchiamo di promuovere un’ecologia dei sentimenti.
La particolare posizione della Valle Spluga ha favorito il passaggio dell’uomo già in epoca preistorica: lo sciogliersi dei ghiacci e gli accessi naturali favorirono il passaggio per il valico alpino sin dall’inizio.
Nei secoli, il Passo dello Spluga divenne uno dei percorsi più fortunati delle Alpi, determinato da interessi commerciali, economici e anche dall’importanza strategico-militare. Le vie dell’antichità romana e del medioevo passavano già per lo Spluga, il Reno superiore e Coira, per raggiungere gli importanti paesi danubiani. Qui sostava anche la famosa corriera di Lindau che dal 1823 collega il lago di Costanza a Milano.
La sua valenza internazionale andò crescendo nel corso dei secoli, il tracciato ha subito variazioni e il piccolo villaggio di Montespluga si è affermato come luogo centrale e strategico per i passanti.
Con la costruzione del traforo del S. Gottardo, il passo Spluga ha perso la sua importanza strategica nel quadro di rapporti economici internazionali per trasformarsi in un via di accesso legata al raggiungimento di luoghi e mete turistiche.
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